Interculturalità e multiculturalità. Itinerario di dialogo proposto dall’Upo

Il Corso di Laurea in Lingue e Letterature Straniere dell’Università del Piemonte Orientale, con il sostegno della Compagnia di San Paolo e la collaborazione delle istituzioni scolastiche e cittadine ha organizzato una serie di incontri dedicati alla traduzione, come pratica di dialogo, di scambio interculturale e linguistico e come veicolo di cambiamento sociale, politico, artistico e culturale. Si tratta di due seminari e di un laboratorio per insegnanti, studenti e operatori culturali intitolati “Raccontare e raccontarsi: la traduzione interculturale come pratica di mediazione sociale, politica e culturale”. Il ciclo di incontri costituisce il secondo di tre percorsi formativi previsti dal progetto “Identità e Multiculturalità” sostenuto dalla Compagnia di S. Paolo e coordinato dai Professori Giacomo Ferrari e José Manuel Martín Moran.

Abbiamo chiesto a Cristina Iuli, ricercatrice di letteratura nordamericana dell’Università e organizzatrice degli incontri, di descriverci il progetto. “Tutto è iniziato dalla riflessione sulla differenza tra ‘straniero’ e ‘familiare’, una differenza significativa per un Corso di Laurea definito dall’aggettivo ‘Straniere’”, spiega Cristina Iuli. “Per ragioni di competenze e interessi, ci siamo interrogati sull’idea di traduzione e sul suo valore tecnico, pratico e simbolico, domandandoci se la pratica traduttiva, che dipende dalla fiducia nella possibilità di dialogo e nella capacità umana di rendere familiare ciò che è straniero e straniero ciò che è familiare, possa offrire un buon esempio di mediazione interculturale, soprattutto rimettendo in gioco in modo creativo la rappresentazione del sé e dell’altro in ogni genere di narrazione, dal racconto, alla descrizione sociologica, all’identificazione istituzionale. Abbiamo quindi ampliato il discorso e invitato a dialogare su questi temi non solo letterati e linguisti, ma soprattutto scrittori e scrittrici, scienziati politici, magistrati, sociologi, presidi, sacerdoti, insegnanti. Insomma, persone che per ragioni professionali e di vocazione svolgono quotidianamente opera di intermediazione culturale.”

Gli appuntamenti inizieranno martedì 8 novembre alle 10 nella Cripta di S. Andrea con un incontro su “Raccontare/raccontarsi: il ruolo dell’invenzione e della creatività nel racconto della transculturalità in letteratura, nella traduzione letteraria e nella trasmissione culturale”. I lavori saranno avviati dai saluti del preside della Facoltà di lettere e filosofia Prof. Carlo Brusa e degli assessori comunali Caterina Politi e Piergiorgio Fossale. Presiederà: José Manuel Martín Moran dell’Università del Piemonte Orientale, seguiranno gli interventi di Francesca Romana Paci (Università del Piemonte Orientale) “Oltre il multiculturalismo: il Canada come case study”; di Guido Carboni, (Upo) “A pluribus unum? Idee e immagini per rileggere il melting pot” e di Jolanda Guardi (Università di Milano) “La traduzione dall’arabo come pratica di mediazione politica e culturale”.

Nel pomeriggio si riprenderà alle 14.30 sotto la presidenza di Francesca Romana Paci (Upo), e José Manuel Martín Moran proporrà una seconda relazione su “I Moriscos di Cervantes. Una casta tra pregiudizio e tabù”. Seguiranno: Jordi Aladro (U.C. Santa Cruz) “Trento y la re-construccion del mito: María Magdalena entre el tabú y el prejuicio”, Umberto Capra, Università del Piemonte Orientale “La lingua salvata dall’uomo invisibile e le emozioni specchio”, Clotilde Barbarulli (autrice di “Scrittrici Migranti”) e Kaha Mohamed Aden, scrittrice (Mettiti nei miei panni, 2008; Fra-intendimenti, 2010), che discuteranno di “Testi migranti fra riscrittura della storia coloniale e razzismi dell’oggi”.

Il secondo seminario, “Rappresentare/rappresentarsi: le comunità migranti nella rappresentazione pubblica e nella mediazione istituzionale” si svolgerà Lunedì 14 novembre sempre nella cripta di S. Andrea. Alle 10, dopo il saluto del Magnifico Rettore, Paolo Garbarino e sotto la presidenza di Marco Pustianaz dell’Upo, Luciana Berruto, dirigente delle politiche sociali del Comune di Vercelli, interverrà su come, L’integrazione diventa “servizio”; Elisabetta Galeotti (Upo) discuterà di “Conflitti multiculturali nella distribuzione dello spazio pubblico”; Andrea Pogliano (Upo) di “Mediazioni. La diversità culturale sui media e tra i media”; e Anna Ferrero (Centro interculturale Comune di Torino) porterà “L’Esperienza del Centro Interculturale di Torino”.

Si riprenderà nel pomeriggio (presiede Carlo Brusa, Coordinatore Responsabile gruppo di lavoro AGeI sulle migrazioni. Interverranno Maurizio Ambrosini (Università di Milano e MEIC, Vercelli) “Migrazioni e società. Oltre i luoghi comuni”; Graziella Favaro (pedagogista del centro Come di Milano) “Uguali e diversi a scuola e nelle città”; Paolo Borgna, (Procuratore della Repubblica di Torino) “Il percorso accidentato per la regolarizzazione”; Nunzia Del Vento (Direzione didattica Istituto Aristide Gabetti di Torino) “Gestione e coordinamento delle differenze nella scuola pubblica: alunni Italiani e non Italiani”; don Piero Gallo (Parrocchia S.S. Pietro e Paolo, Largo Saluzzo, S.Salvario, Torino ) “Si parla abbastanza di integrazione e di inculturazione e di intercultura. Si vedono dei piccoli passi?”; Alfonsina Zanatta (Pastorale Universitaria) “All together e altre esperienze sul campo”.

Mercoledì 16 novembre infine, dalle 14,30 alle 17,30 sempre nella Cripta di S. Andrea il prof. Giacomo Ferrari introdurrà i quattro laboratori didattici dedicati all’interculturalità a scuola e nelle comunità, con Stefania Sini, Miriam Ravetto, Marina Castagneto, Laurence Audéoud, Nelly Diop.

“Ci tengo a sottolineare”, chiude Cristina Iuli, “che i seminari di questo progetto sono frutto di una stretta collaborazione tra l’Università e gli Istituti Scolastici Territoriali di Vercelli e di Novara,” e del coinvolgimento in particolare del Dirigente, Prof. Antonio Catania e della Dott.ssa Lidia Merlo, che ringrazio a nome mio e degli altri colleghi. Il nostro ringraziamento va anche a quanti, per primi, hanno stilato il progetto contenitore e reperito i fondi, cioè i Professori Giacomo Ferrari e José Manuel Martín Moran coadiuvati dalla Dott.ssa Katia Milanese, a tutti i collaboratori istituzionali, e a tutti gli amici che ci hanno dato suggerimenti”. Infine, vorrei ricordare che gli appuntamenti di “Identità e Multiculturalità” si concluderanno il 7 dicembre prossimo con un incontro organizzato dal Prof. Ferrari e dalla Prof.ssa Francesca Romana Paci, che alle 14:30, sempre in Cripta di S.Andrea dialogheranno con i tre scrittori italiano-africani, Pap Khouma, Cheikh Tidiane Gaye, e Kossid Komla Ebri”.