Abbazia di S.Galgano (Siena)

Il fascino

Isolata al centro di una piana ai piedi di Montesiepi, sobria nelle forme, elegante nelle linee architettoniche, imponente nella struttura l’abbazia di S.Galgano stupisce il visitatore che la incontra per la prima volta per la sua sacralità. La chiesa per la particolarità di essere priva del tetto sembra protendersi verso il cielo ed essere in perfetto contatto con la natura che la circonda perché invasa dalle luci e dai colori della campagna circostante che penetrano attraverso le aperture con effetti di rara suggestione. Se poi sia ha  la possibilità di fermarsi anche di notte, trovarsi nella navata centrale e avere come copertura un cielo stellato non è una cosa comune. L’emozione è grande. Solitaria nella campagna senese, le ampie navate scoperchiate, l’abbazia di S.Galgano ha la grandiosità di un tempio greco, ma la verticalità delle sue mura, slanciate verso il cielo ne fanno un solenne monumento del medioevo toscano

La struttura

Come in tutte le abbazie cistercensi anche in quella di S.Galgano  la pianta è a croce latina, a tre navate di cui quella centrale presenta una larghezza doppia rispetto alle laterali, con l’abside a pianta quadrata, rivolto ad est e con sei grandi finestre a sesto acuto ed un rosone che oggi appare come una grande finestra circolare. Sedici sono i pilastri cruciformi che scandiscono le tre navate e sorreggono le arcate  a sesto acuto con doppio archivolto. La facciata incompiuta presenta quattro colonne, ancora oggi visibili, e che avrebbero dovuto sorreggere un portico che non fu mai realizzato. A destra della scr600.jpgchiesa si trova il monastero di cui rimangono: la sala capitolare, dove due tozze colonne sorreggono volte a crociera, lo scriptorium, un vasto ambiente diviso in due navate da cinque pilastri cruciformi decorati e un piccolo tratto del chiostro che è andato quasi completamente distrutto. E’ un bel esempio di gotico cistercense ed ebbe un ruolo importante nella diffusione di questo stile in Toscana.

Storia Incoraggiati dal vescovo di Volterra i monaci cistercensi, che si erano insediati a Montesiepi, decisero di costruire una grande abbazia nella piana sottostante per poter accogliere i fedeli e i monaci sempre più numerosi. Così fra il 1224 e il 1288 anno della consacrazione venne costruita l’abbazia di S.Galgano che divenne ben presto il centro dei conventi cistercensi della regione e soppiantò tutti gli insediamenti benedettini dei dintorni. A partire dal 1400 incomincia il suo declino per diverse cause: la peste, che riduce drasticamente il numero dei monaci, le incursioni dei mercenari fiorentini, l’introduzione della commenda. Nel 1550 viene venduto il piombo del tetto, nel 1576 il vescovo di Rimini in visita all’abbazia la trova in via di distruzione e con un solo monaco presente, nel 1786 crolla il campanile alto 36 m distruggendo gran parte del tetto, nel 1789 l’abbazia viene sconsacrata, nel 1926 inizia un vero e proprio restauro per consolidare e preservare quanto rimasto della struttura originaria.  

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