L’Eremo o Rotonda di Montesiepi (Siena)

Non lontano da Siena, nella valle del Merse immerse nel silenzio della campagna si possono ammirare due affascinati e suggestive costruzioni legate alla figura di S.Galgano: la Rotonda o l’Eremo di Montesiepi e l’abbazia di S.Galgano.

Figlio di una famiglia nobile locale, Galgano Guidotti nasce a Chiusino nel 1148 e la sua vita ha aspetti simili a quella di S. Francesco ed affinità con il leggendario re Artù. Come molti giovani cavalieri del suo tempo conduce una vita spensierata e dissoluta sempre pronto a dimostrare anche con la spada la propria forza e dominio. Passati i vent’anni si rende conto sempre più dell’inutilità della sua vita e decide, si narra dopo due apparizioni dell’Arcangelo Michele, di abbandonare quel mondo di lussi e nefandezze e condurre una vita di eremitaggio e penitenza. Si ritira sul monte Siepi in una capanna che diventa il suo eremo e come gesto di rottura con la vita precedente conficca in una roccia, che affiora dal terreno, la sua spada in modo tale che l’elsa assuma l’immagine di una croce davanti alla quale pregare diventando così cavaliere di Dio. Da allora più nessuno è riuscito ad estrarla nonostante diversi tentativi. Una prima volta si racconta è accaduto quando S.Galgano era a Roma per un pellegrinaggio, tre ladri nel tentativo di rubarla non riuscendo a sfilarla dalla roccia la rompono e l’abbandonano. Al ritorno S.Galgano è molto addolorato per l’accaduto, ma una voce celeste gli dice di riunire i pezzi e la spada miracolosamente si ricompone.

La spadaeremo-spada è veramente spezzata, ma i danni sono recenti negli anni ’60 per colpa di un vandalo e nel 1991 un giovane tentò inutilmente di estrarla. Nel 2001 si è proceduto ad una serie di analisi per accertare che la spada fosse veramente di epoca medioevale e non un falso ottocentesco come alcuni sostenevano. Le analisi hanno accertato che si tratta di un metallo medievale, non vi sono tracce di leghe o di acciai moderni e per quanto riguarda lo stile corrisponde ad una spada del XII secolo. Oggi è protetta da una spessa lastra di cristallo al centro della Rotonda.

 S.Galgano muore il 3 dicembre del 1181 all’età di 33 anni  e la sua radicale conversione aveva avuto una grande eco fu santificato quattro anni dopo la sua morte da Papa Lucio III e il suo culto si diffuse rapidamente.

Sopra la capanna dove aveva vissuto fu subito costruita una cappella detta l’Eremo di Montesiepi consacrata nel 1185 e ancora oggi in ottimo stato. Si può quindi ammirare una chiesetta romanica a pianta circolare che ricorda i mausolei romani, la precede un pronao caratterizzato da un arco a tutto sesto sul quale troneggia lo stemma dei Medicei, mentre il cornicione è decorato da immagini antropomorfe, zoomorfe e fitomorfe. La cappella è ricoperta da una cupola che non si nota dall’esterno, mentre di grande effetto è l’alternanza dei colori dovuta al materiale impiegato pietra bianca e mattone rosso, il risultato è una gradevole bicromia a fasce.sepimonte600.jpg

Più recenti sono il campanile a vela del XIV secolo e la lanterna sopra la cupola del XVI secolo, mentre nel 1340, con il cresce del culto di S.Galgano si volle abbellire la Rotonda anche con il contributo di privati e costruendo una cappellina a pianta rettangolare in stile gotico ed internamente affrescata da Ambrogio Lorenzetti e dalla sua bottega.

Anche all’interno la Rotonda è suggestiva. Al centro affiora dal pavimento la roccia con la spada che S.Galgano vi ha conficcato da oltre 830 anni, ma è sempre la cupola ad attirare l’attenzione, una volta emisferica ad anelli concentrici in cotto e pietra bianca che ripropongono la bicromia esterna e che qui da una sensazione di infinito.montesepivolta600.jpg

Al solstizio d’estate al sorgere del sole un raggio penetra nella Rotonda dalla monofora dell’abside e forma un cerchio luminoso sulla parete e piano piano raggiunge la spada di S.Galgano.

All’Eremo di Montesiepi si stanziarono i monaci cistercensi che non riuscendo più a contenere né loro né i fedeli decisero di costruire, a poco più di trecento metri di distanza, nella piana sottostante l’abbazia di S.Galgano (continua)