Conclusosi al C.A.I. di Vercelli il Convegno “Abruzzo Ieri e Oggi” – una regione tra passato, presente e futuro

L’iniziativa è stata condivisa dalle tre associazioni con lo scopo primario di esprimere a distanza di quasi due anni, solidarietà alla popolazione abruzzese colpita dal terremoto, geograficamente non limitrofa al Piemonte ma idealmente e realmente vicina proprio grazie all’intervento dei volontari della Protezione Civile regionale.
Le serate hanno visto una buona presenza di pubblico interessato a conoscere i diversi aspetti del sisma insieme a relatori competenti su materie afferenti a diversi ambiti.

Nella serata del 25 febbraio, il Dott. Marcello Tadini, segretario dell’AIIG Sezione Piemonte Orientale e Ricercatore in Geografia Economico-Politica presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Novara, ha condotto i presenti tra gli attrattori turistici presenti sul territorio abruzzese mediante la lettura dei dati risultanti dai suoi studi. Attraverso l’analisi dei dati relativi allo studio dell’offerta turistica della Regione incrociati con quelli relativi alla domanda turistica, in un periodo di tempo che abbraccia gli anni e i mesi immediatamente precedenti il 6 aprile 2009 e immediatamente successivi a questa data, è possibile capire gli effetti molteplici che questo evento ha avuto sull’industria del turismo abruzzese. L’Abruzzo è una Regione molto ricca di bellezze naturali e artistico-architettoniche, purtroppo danneggiate dal terremoto.

Dal passato attraverso il presente e proiettato al futuro, il Dott. Tadini propone come soluzione alla crisi dell’economia (del turismo e non) abruzzese il potenziamento della capacità attrattiva dei turisti, che non è più sufficiente che rappresentino un turismo “mordi e fuggi” ma che rimangano sul territorio per conoscere e visitare le diverse attrattive che offre, sia naturalistiche che storiche, architettoniche ed enogastronomiche.

Ha seguito il Dott. Tadini, che ha suggerito un approccio di tipo analitico ed economico all’evento, Roberto Bertone, responsabile della colonna mobile del Presidio di Protezione Civile della Provincia di Vercelli e responsabile del Coordinamento Provinciale e Regionale della Protezione Civile.

Il Gruppo di Protezione Civile di Vercelli, costituito di volontari, è importante ricordarlo, è stato immediatamente mobilitato e coinvolto in prima persona un quarto d’ora dopo le 3.32 del 6 aprile 2009.

Nel giro di poche ore, nella giornata successiva, i primi mezzi della Protezione Civile della Provincia di Vercelli e della Regione Piemonte erano in viaggio verso l’Abruzzo, per stabilirsi in particolare a Barisciano, uno dei paesi del “cratere” fortemente colpiti dagli effetti del terremoto e con il quale la Provincia di Vercelli ha instaurato un bellissimo rapporto di gemellaggio e sostegno che perdura fino ad oggi e che è testimoniato dai molti interventi materiali che permangono nel tempo, oltre quelli del primo soccorso (la Chiesa di Barisciano è stata ricostruita grazie all’aiuto dei volontari piemontesi).

Nella serata del 4 marzo la parola è passata alla Dott.ssa Raffaella Afferni, Presidente della dell’AIIG Sezione Piemonte Orientale e Ricercatore in Geografia Economico-Politica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli, che ha condotto i presenti tra le vie di L’Aquila, grazie alle immagini e alle slide accuratamente e approfonditamente preparate in seguito alla visita che ha potuto fare nella zona rossa del capoluogo abruzzese nel novembre 2010.

La sua relazione ha avuto inizio con alcuni dati relativi ai terremoti che si sono manifestati con un grado superiore a 5 di magnitudo della scala Richter, quello de L’Aquila dopo quello dell’Irpinia del 1980 ha registrato il maggior numero di vittime, più di trecento.

Ripercorrendo i passi del sindaco di L’Aquila, che, in uno spezzone del filmato Draquila di Sabina Guzzanti, proiettato dalla Dott.ssa Afferni, è ripreso tra le vie della sua città negli attimi immediatamente successivi al terremoto, i presenti hanno potuto respirare l’aria della distruzione recata da un simile evento naturale.

Mediante le foto scattate dalla Dott.ssa Afferni il pubblico vercellese ha conosciuto L’Aquila dopo il terremoto, distrutta e abbandonata, ma ha potuto anche intravedere la ripresa dopo il terremoto, mediante alcune slide che riportavano dati relativi alla popolazione sfollata e ospitata in strutture facenti capo ai progetti C.A.S.E. e MAP dai primi mesi dopo il 6 aprile 2009 al gennaio 2011.

I siti internet nati dopo il 6 aprile 2009 e i social network, le foto, proiettate durante la serata, delle persone che fanno la consueta passeggiata prima di cena nel centro di L’Aquila subito dopo il terremoto, appena dichiarate percorribili alcune vie, e ai giorni d’oggi, dimostrano la speranza che la popolazione aquilana ha nel poter ricominciare a vivere nella sua città.

Aspetti tecnici, relativi proprio alla agibilità e ai diversi livelli di non agibilità degli edifici, in particolare delle abitazioni sono stati illustrati dall’Ing. Herbert Sarri, della Direzione Regionale della Protezione Civile Regione Piemonte, che ha chiuso il convegno.

L’Ing. Sarri è intervenuto su alcune immagini proiettate dalla Dott.ssa Afferni a chiarire le motivazioni per cui alcuni edifici, siti nei centri storici, quindi datati, resistono alle forze scatenate dal terremoto e altri no, a precisare le differenze tra gli edifici moderni e quelli storici, ad illustrare le modalità con cui vengono costruite le abitazioni antisismiche dopo il verificarsi dell’evento.

La trattazione dell’Ing. Sarri si è concentrata sulle modalità della valutazione dell’agibilità delle abitazioni e della quantificazione dei danni, con l’ausilio di alcune immagini dell’intervento proprio, di quello dei tecnici e dei Vigili del Fuoco su abitazioni e anche beni culturali, in particolare chiese.

All’inizio della serata è stato letto uno scritto che il Prof. Gian Luigi Bulsei, docente di Sociologia della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale ad Alessandria, ha fatto pervenire in quanto non ha potuto essere presente alla serata causa impegni imprevisti.

Le sue riflessioni di sociologo, originario di Barisciano, hanno fatto trasparire i sentimenti e le emozioni che già dagli interventi dei relatori di entrambe le serate sono emersi, armonizzandoli ed evidenziando i caratteri che li accomunano tutti: gli uomini e la natura, molteplici aspetti dei rapporti umani e sociali, in rapporto alla natura, il tutto in un complesso e precario equilibrio.