Pafos (Cipro)
I tramonti più romantici di tutta Cipro si possono ammirare a Pafos dicono le guide turistiche per sottolineare uno dei tanti pregi di questa moderna città di villeggiatura sulla costa occidentale dell’isola formata da due insediamenti Kato Pafos ( Pafos inferiore ) la zona sul mare, la più mondana con le sue discoteche, ristoranti, alberghi a più stelle e che ingloba anche la zona archeologica della antica città (Nea Pafos); nell’interno, in posizione più elevata, Ktima (Pafos superiore) con i suoi edifici coloniali e dove hanno sede le istituzioni governative e molti musei. Un tempo, però, sotto la dominazione dei romani, iniziata nel 58 a. C., Pafos, più esattamente Nea Pafos, era la capitale dell’isola, sede della zecca e dell’amministrazione e tra i primi proconsoli si ricorda Marco Tullio Cicerone. Tra il II ed III secolo d.C. la città raggiunse il massimo del suo splendore come ci documentano gli splendidi mosaici delle sue ville ed era conosciuta come la sacra metropoli di tutte le città cipriote.
Ancor prima di divenire capitale romana Nea Pafos era, sotto la dominazione dei Tolomei d’Egitto, un importante porto dove le navi attraccavano per caricare il legname proveniente dalle foreste dell’isola per la costruzione della flotta egiziana ed anche in Pafos venivano costruite navi di minori dimensioni atte al commercio nel Mediterraneo e dal mare intorno a Pafos, secondo la leggenda, sarebbe nata Afrodite la dea greca dell’amore e della bellezza e proprio Nea Pafos fu il centro principale del suo culto.
Durante il periodo bizantino incomincia il declino di questa città, quando la capitale viene trasferita più a nord est dell’isola a Salamis, la perdita di peso politico però non le impedisce di divenire sede vescovile con la costruzione di molte chiese. Dopo il VII secolo le razzie arabe accelerarono la sua parabola discendente e né sotto la dominazione dei Lusingano, né sotto quella dei veneziani e poi degli ottomani riuscì a risollevarsi anzi il progressivo abbandono del porto provocò l’impaludamento della zona che risultava un luogo insalubre agli occhi dei viaggiatori dei secoli scorsi.
Molte sono le testimonianze che ci racconta le vicissitudini di questa antica capitale che tra il I ed IV secolo d.C. fu, come altre città cipriote, danneggiata da una serie di terremoti e gli scavi archeologici della antica Neo Pafos sono i documenti più significativi, dichiarati dall’Unesco Patrimonio Culturale dell’Umanità.
All’estremità settentrionale dell’area archeologica su piccole scarpate e scogliere rocciose si trovano una serie di ipogei detti Tombe dei Re che in realtà non erano sepolture reali, ma appartenevano alle famiglie più importanti di Nea Pafos vere e proprie tombe di famiglia che furono scavate a partire dal III secolo a. C. all’esterno delle mura della città secondo le norme igieniche che vigevano in tutto il mondo ellenistico e romano. Sono strutture elaborate con cortile, peristilio, colonne perché sotto l’influenza alessandrina i sepolcri dovevano somigliare alle case dei vivi.
A tre Km, a sud, le ville con i celebri mosaici. La più imponente la Casa di Dionisio con i suoi raffinati pavimenti musivi molti dei quali narrano episodi tratti dai miti greci oppure presentano motivi geometrici e nell’ampio tablinium si può ammirare il trionfo di Dionisio da cui gli archeologi hanno dato il nome alla villa.
Seconda come dimensioni la Casa di Teseo una villa costruita a partire dal II secolo d.C. e pare sia stata la residenza del proconsole romano. L’ala sud è la meglio conservata con il mosaico rotondo di Teseo ed il Minotauro da cui il nome alla villa. Ancora con i loro mosaici la Casa di Aion la Casa di Orfeo e poi l’Odeon, l’Agorà ci permettono di ricostruire la vita di questa capitale al tempo dei romani.
La mole squadrata della fortezza a guardia del porto è ciò che resta dell’antico forte medioevale, mentre nel centro della città tra i resti della Panagia Chrysopolitissia, la chiesa paleocristiana del IV secolo, la più grande basilica cristiana dell’isola, distrutta durante le incursioni arabe del VIII secolo d.C. si trova la colonna dove secondo la tradizione popolare fu legato e flagellato S. Paolo durante la sua missione di evangelizzazione a Cipro nel 45 d. C.
Alla periferia di Pafos nel villaggio di Geroskipou che significa giardino sacro perché si ritiene che nell’antichità fosse il giardino sacro di Afrodite dove la dea veniva a riposarsi, oggi due le attrattive la chiesa bizantina del IX secolo Agia Paraskevi le cui cinque cupole che sovrastano le navate rendono la struttura unica nell’isola di Cipro e i laboratori artigianali di lukum un dolce caratteristico della zona.
Lasciando Pafos per Limassol si incontrano gli scogli di Petra Tou Romiou uno dei luoghi più famosi di Cipro, il nome significa “roccia dei greci” perché allude alla storia dell’eroe bizantino Dionigi Akritas detto Romios che per tenere lontani dalle costa gli invasori arabi scagliò questi enormi massi distruggendo le loro navi. Questa leggenda popolare si sovrappone ad un mito più antico secondo il quale proprio in questo punto sarebbe emersa dal mare la dea Afrodite antica patrona di Cipro.