Brugge (Bruges) Belgio
Città ricca di storia, di arte e capitale commerciale dell’Europa settentrionale tra il XIV e il XV secolo, oggi capoluogo della provincia della Fiandra occidentale. Brugge in fiammingo Bruges in francese il suo nome deriva dallo scandinavo antico Bryygja che significa approdo.
Il passato
Favorita dalla sua posizione geografica non lontana dal Mare del Nord (circa 15 Km) costruita sulla profonda insenatura dello Zwin, di fronte all’estuario del Tamigi, poteva considerarsi il più sicuro porto fiammingo e il maggior porto europeo nel commercio della lana che proveniva dall’Inghilterra e che veniva lavorata sul posto o rivenduta ad altre città. La Lega Anseatica, nel 1300, aveva aperto le sue sedi commerciali, qui arrivano le navi genovesi e veneziane portando tra le varie merci quel allume necessario alla tintura della lana e ben presto Bruges diventa un importante centro di stoccaggio e scambio di merci, di traffici sia via terra che via mare. Accanto ai commerci fioriscono le attività finanziarie e protagonisti furono i mercanti-banchieri italiani Portinari, Baroncelli, Tani che gestiscono molti dei banchi aperti in città. La parola Borsa deriva dal nome della famiglia Van der Burse, secondo alcuni un ramo della famiglia Della Borsa, mercanti veneziani trasferitesi nella città fiamminga e nella cui casa si svolgevano le contrattazioni, abitazione ancora presente nel centro storico con conservato lo stemma di famiglia rappresentato da tre borse. Nel XIV secolo mercanti e banchieri di 17 nazioni operavano sulla piazza di Bruges.
Ricchezza, raffinatezza, lusso da creare invidia nella Regina Giovanna, moglie di Filippo il Bello re di Francia, quando nel 1301 con il marito fece visita a queste terre :” Ohimè che io pensava di esser sola Regina, et io ne trovo qua le centinaia” come riferisce due secoli dopo Ludovico Guicciardini che soggiornò a lungo in questi luoghi.
Nel XV secolo la città raggiunge l’acme della sua fama e gloria con la presenza di una corte e con una ricca borghesia che danno impulso ad un vasto giro di committenze, così i migliori artisti fiamminghi giungono a Bruges a prestare la loro opera, da Jan van Eyck a Peter Christus, da Hugo van der Goes a Hans Memling tanto da poter parlare di un “ Scuola di pittura di Brugge” e quindi legittimo il confronto con Firenze. Nel XVI secolo, però, incomincia la decadenza della città dovuta a diversi fattori tra cui il super citato insabbiamento dello Zwin, ma non l’unico, tanto più che restava sempre collegata con l’avamporto di Middelburg. Le vere cause del declino di Bruges vanno ricercate nello spostamento degli assi commerciali terrestri a seguito della Guerra dei Cent’anni e nel protezionismo estremo praticato dalla città soprattutto nei confronti dei mercanti inglesi a cui veniva impedito di vendere i loro tessuti. Sta di fatto che a poco a poco i mercanti stranieri lasciano Bruges per la rivale Anversa dove i mercati erano più liberi. Così la capitale del tessile diventa una tranquilla cittadina di provincia a cui viene dato l’appellativo di Bruges la morta perché alla fine dell’ottocento diviene il luogo d’ambientazione di un romanzo dello scrittore belga Georges Rodenbach intitolato appunto “Bruges la Morte”
Oggi
Benché la città sia sede di industrie una voce molto importante della sua economia è il turismo grazie al fatto che ha saputo e potuto conservare quasi intatto il suo aspetto di città medioevale, fortunatamente è stata risparmiata dai bombardamenti delle due guerre mondiali; il suo centro storico è uno dei più belli del Belgio e giustamente l’Unesco l’ha ascritto tra i beni del Patrimonio dell’Umanità. Città dalla pianta ovale, intersecata da una rete di canali con ponti a schiena d’asino e dove si affacciano i palazzi signorili e le antiche case con le facciate dal frontone a gradini. Mark e Burg sono le due piazze cuore della città, la prima tipica piazza del mercato fiamminga dove sorge il severo palazzo delle Hallen del 1248 sede dei commerci sormontato da uno dei simboli di Bruges il superbo campanile (beffroi) alto 83 m (visitabile, 366 scalini) che racchiude un carillon di 47 campane che ancora oggi viene fatto suonare a mano. Nella seconda piazza (Burg) collegata al Mark dalla breve Breidelstraat si affacciano i palazzi pubblici tra cui il municipio (Stadhuis) tardo gotico, il palazzo della cancelleria rinascimentale e la chiesa del S.S. Sangue composta da due chiese sovrapposte, quella inferiore romanica quella superiore gotica dove è conservata la reliquia del S.S. Sangue che viene portata in processione nel giorno dell’Ascensione, la manifestazione più celebre e grandiosa. Un capolavoro italiano è conservato nella chiesa gotica di Onze Lieve Vrouwekerk (chiesa di Nostra Signora) si tratta della Madonna col bambino superbo gruppo marmoreo di Michelangelo del 1504 comprata da un mercante di Bruges, J. Mouscron e donata alla chiesa.
Molti i musei dal Groeung Museum che ospita capolavori della pittura fiamminga antica e moderna al Memling Museum dedicato al pittore tedesco vissuto e morto a Bruges, il Museo del diamante, il Choco story che illustra la storia del cioccolato con una sezione dedicata al cioccolato produzione belga.
Begijnhof (beghinaggio). Uno dei più antichi e celebri della Fiandra fondato nel 1245 da Margherita contessa di Fiandra con le sue suggestive casette, immerse nel verde e affacciate sui canali, oggi occupato dalle suore benedettine. Al suo interno un museo storico racchiude gli arredi e gli strumenti di lavoro utilizzati dalla beghina che era una grande esperta nell’arte del merletto e del tombolo. Non lontano dal beghinaggio si estende il Minnewater “il lago d’amore” famosissimo e molto frequentato.
La Venezia del Nord, museo a cielo aperto, Bruges la morta, la romantica molti gli appellativi attribuiti a questa vivace ed accogliente città che si può visitare non solo a piedi, ma anche in carrozzella e soprattutto in battello, il modo migliore per apprezzarne tutto il suo fascino.