Il merlo Antonio
Nelle montagne di San Bernardo, viveva un merlo nero dal becco giallo di nome Antonio ed era da tutti gli uccelli soprannominato <maestro di musica>.
Difatti, oltre che bello, fischiava così bene che quando si metteva in posa sugli alberi, tutti gli uccelli lo stavano ad ascoltare e le merle si innamoravano di lui.
Addirittura il mattino, appena sorgeva l’alba, fischiava il risveglio che sembrava un’adunata militare, tutti si svegliavano; la sera, appena il cielo si tingeva di rosa e scendeva il tramonto, fischiava il silenzio: tutti allora si ritiravano nei loro nidi a riposare.
Una mattina il merlo Antonio, decise di prendersi una vacanza e di andare al mare, pensava fra sé: ritornerò ancora più bello , più nero e riposato”.
Così salutò tutti con calore, con un “arrivederci a presto” e si mise in viaggio.
La montagna senza di lui divenne un caos, nessuno più sapeva quando era ora di svegliarsi e di andare a dormire.
Intanto il merlo Antonio continuava a volare in cielo, ogni tanto scrutando la terra sotto di lui; incominciava a farsi buio, per non smarrirsi si abbassò, cercò un albero e si addormentò subito tanto era stanco.
Si svegliò che era ormai mattina, voleva fischiettare il buongiorno a tutti gli uccelli della zona, poi pensò: “ qui nessuno mi conosce e quindi nessuno mi ascolterebbe”.
Si mise allora subito in viaggio e dopo poche ore di volo, finalmente vide sotto di sé una lunga distesa di mare azzurro e dall’emozione gli vennero le lacrime agli occhi, pensò: “ora mi rinfrescherò”.
Scese in picchiata e cercò subito di dissetarsi, perchè aveva una gran sete, “ma che disgusto!”
L’acqua era salata; allora cercò un albero, lo trovò, però aveva poche foglie e lui aveva tanto caldo poiché era abituato a vivere in montagna, all’aria fresca; pensò che ora voleva mangiare, però guardò: sotto di lui c’era solo sabbia caldissima.
Era tanto stanco, cercava di dormire, ma le voci dei bagnanti lo disturbavano.
Si pentì subito di aver voluto troppo dalla vita, rimpianse la sua montagna, ove c’era l’acqua limpida di ruscello e la terra odorava di bosco e tanta tranquillità intorno…….e poi il calore dei suoi amici.
Il mattino dopo, appena si fece giorno pensò: “il mare l’ho visto, è molto bello, però voglio ritornare a casa”.
Così partì, volava così svelto che non sentiva la stanchezza e quando incominciò a farsi sera, vide la sua montagna del San Bernardo: era già buio, ma la riconobbe lo stesso, si abbassò, scese in picchiata, si annunciò con un fischio non proprio musicale, ma tutti gli uccelli lo riconobbero subito, gli corsero incontro e gli dissero: “finalmente Antonio, sei ritornato!”
Gli portarono cibo ed acqua freschissima e allora pensò di essere il merlo più fortunato del San Bernardo; lì aveva tutto e non si sarebbe più allontanato dalla sua meravigliosa montagna e dai suoi tanti amici che gli volevano tanto bene.
Barberis Negra Elidia