Sciarada a premio del 3/9/1892
LA LEGGENDA DI SANT’ ANDREA
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Un primo, a noi seduti al fuoco intorno,
L’amabile secondo sì dicea,
(Dopo ch’ebbe condotto il guardo attorno)
La leggenda dirò di Sant’Andrea.
Eran scorsi più anni ormai dal giorno,
Che il nostro tempio nobile s’ergea,
Ma de’ Signori, ohimè, con grande scorno,
Il campanile ancora non avea.
Quand’ecco a lor si mostra il tutto, e dice:
Datemi l’alma che s’inoltri pria
Qui dentro, e avrete il campanil più bello.
E fu così: ma il patto con felice
Inganno a vuoto andò, ché l’alma in pria
D’una pecora entrò nel sacro ostello.
CHIRONE
AVVISO. – Coloro che prima del 20 corrente mese manderanno alla Direzione la soluzione esatta dei giuochi entro cartolina doppia,
la risposta della quale deve essere lasciata in bianco, concorreranno all’estrazione di un premio consistente in un libro che sarà spedito franco al vincitore.
Sono pregati i concorrenti di scrivere chiaro dalla parte della domanda il loro recapito.
Da : “Il Vessillo di S. Eusebio, Gazzetta Vercellese”, 1° ottobre 1892.
Spiegazione della sciarada del N. 15 DI-AVOLO |
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Mandarono l’esatta soluzione i signori: Giuseppe Guala di Vercelli – Notaio Cortese Domenico di Cigliano – D. Giovanni Mezzano, arciprete di Motta dei Conti – Sac. Luigi Rossino prof. al piccolo Seminario di Moncrivello – D. C. M. di Ronsecco – Can. D. Giletti capp. Lachelle ( Ronsecco) – Mazzarelli-Chiozza Luigia di Vercelli. Il premio toccò al sig. D. Mezzano arcipr. Motta dei Conti. |