Il valzer
Mazurka, polka, valzer sono le danze preferite e ballate da tutti i ceti sociali nell’ ottocento e dato il prestigio che aveva acquistato il valzer sulle sue origini sono stati scritti numerosi libri con manipolazioni di dati e documenti perché tutti ambivano alla sua paternità, il problema è stabilire da quale ballo derivi e su questo punto studiosi francesi e tedeschi ne rivendicano l’origine nazionale.
Il valzer è una danza di coppia chiusa (cioè il cavaliere e la dama sono uno di fronte all’altro) basata su un ritmo ternario con un movimento di rotazione della coppia su se stessa.
Le opinioni più accreditate lo avvicinano alla Volta una antica danza provenzale dove dama e cavaliere costituiscono una coppia chiusa che esegue una serie di giri a destra e a sinistra e poiché coppia chiusa più giravolte sono gli elementi fondamentali del valzer è naturale mettere in relazione tra loro questi due balli. In tal caso l’origine del valzer è francese.
Per gli studiosi di lingua tedesca le affinità invece vanno riscontrate con il Landler un ballo tipico delle campagne austriache e bavaresi diffusosi già nella metà del ‘700, una danza, anche questa, di coppia chiusa di ritmo ternario.
Molti studiosi infine sostengono che in tanti balli popolari le coppie hanno eseguito movimenti di rotazione mantenendo una posizione ravvicinata.
La novità del valzer è di aver conquistato anche le classi aristocratiche diventando un ballo di corte abbattendo le ultime resistenze intorno a danze come la gavotta, il minuetto, la controdanza tutte danze di gruppo, con il valzer la coppia si impone come protagonista definitiva del ballo. Una piccola rivoluzione, proveniente dai ceti bassi, il valzer aveva conquistato prima la borghesia e l’esercito e poi l’aristocrazia.
Questa coppia chiusa che ballava abbracciata suscitò scandalo. Nel 1785 in Boemia per ordine della corona il valzer fu vietato per motivi morali ed igienici, nella puritana Inghilterra era considerato disdicevole così i maestri di ballo apportarono alcune modifiche per renderlo compatibile con i costumi della loro società. Venne rallentato il ritmo in modo che per eseguire i volteggi non fosse necessario uno stretto e permanente contatto dei danzatori. Nasce un valzer a due tempi che ancora oggi conosciamo come Valzer Inglese.
Ballato durante la rivoluzione francese, ballato dall’esercito napoleonico, con il trattato di Vienna nel 1815 e la restaurazione dei vecchi regimi non si ritornò però alle antiche danze nobili, ma re e regine si innamorarono del valzer.
Il pianista e compositore Johann Nepomuk Kummel ne definisce il canone formale facendo fare al valzer un salto di qualità che diventa espressione artistica di alto livello. Nascono così due percorsi musicali il valzer ballabile ed il valzer come pura composizione e proprio in questa forma classica e pianistica fu magistralmente proposto, per esempio, da Chopin, Berlioz, Cajkovskj.
Il filone “ballabile” si sviluppò in modo particolare a Vienna, da cui la denominazione valzer viennese, per merito di Josef Lanner ma soprattutto degli Strass il padre Johann Baptist ed il figlio Johann, quest’ultimo è l’autore del “Il bel Danubio blu” snobbato dagli ambienti viennesi in quanto difficile da ballare per le sue numerose pause, mentre in Francia, all’ Esposizione Universale di Parigi, riscosse un grandissimo successo e fu proclamato il valzer più bello di tutti i tempi diventando da quel momento il simbolo stesso del valzer e la sua esecuzione non può mancare durate il concerto di Capodanno nella sala dorata del Musikverein di Vienna.