La castagna : ” il cereale che cresce sull’albero “
E’ da una cittadina dell’Asia Minore, Castanis, che deriva il nome della castagna, dove era coltivata sin dai tempi antichi e il castagno allo stato selvatico è comparso nell’area mediterranea nel Cenozoico ( terza era ). E’ una pianta longeva, raggiunge il suo massimo splendore intorno ai cinquant’anni, mentre i primi frutti si raccolgono intorno ai venticinque anni. Diversi sono i castagni millenari il più antico in Italia è il “ Castagno dei Cento Cavalli ” che ha anche la prerogativa di essere l’albero più grande con un tronco dalla circonferenza di oltre 20 m. Si trova in Sicilia alle falde dell’Etna nei pressi di Sant’Alfio, in provincia di Catania e oggi è una meta turistica. Chiamato dei Cento Cavalli perché si narra che durante un temporale la regina Giovanna d’Aragona e i suoi cento cavalli e cavalieri abbiano trovato riparo sotto le sue fronde grazie alle sue notevoli dimensioni.
La castagna è ben conosciuta e apprezzata dagli antichi romani, Marziale e Virgilio ne descrivono il consumo e la coltivazione, da Marziale sappiamo che nessuna città poteva gareggiare con Napoli nell’arrostire le castagne e Virgilio ricorda le castagne cucinate con il latte e mangiate con il formaggio. Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia aveva classificato otto varietà di castagne. Durante i culti della Madre Terra, essendo vietato il pane di cereali, i romani consumavano le castagne e con la farina facevano una sorta di pane.
Nel Medioevo le castagne entrano a far parte della dieta alimentare come elemento integrativo o più spesso sostitutivo del frumento nei periodi di carestia. La castagna e il pane sono due alimenti il cui successo procede parallelamente : il grano in pianura, il castagno in montagna dove il grano faticava a cresce.
Arrostita, bollita in acqua o latte, seccata e macinata come il chicco di grano e la farina impiegata in polente, puree e castagnacci, la castagna aveva la stessa valenza del pane e per questo nei paesi dell’area mediterranea il castagno era chiamato “ L’albero del pane ” e la raccolta delle castagne era un grande evento come la battitura del grano. D’altronde da un punto di vista nutrizionale è simile al frumento e al riso e quindi la si può definire “ il cereale che cresce sull’albero ” .
Se oggi sono un tipico frutto di stagione, in passato le castagne, grazie a diverse tecniche di conservazione, si potevano consumare tutto l’anno e se per le popolazioni povere erano la sicurezza di avere sempre un cibo per le persone abbienti potevano essere servite d’estate come una stranezza.
La lunga conservazione consentiva il commercio della castagna e ne favoriva anche il trasporto su nave come hanno fatto i Greci, i Fenici e i Romani ed è continuato durante le repubbliche marinare e alla fine dell’ottocento, in seguito alla crescente migrazione italiana verso gli Stati Uniti permettendo alla castagna di attraversare l’Atlantico per seguire i nostri emigrati.
Anche l’impiego in cucina, nei secoli scorsi, era più ricco e fantasioso rispetto ad oggi. Nell’500 si usava cuocerle in un tegame con olio, sale, pepe e succo d’arancio e anche sulle castagne arrosto si versava succo d’arancio con sale e pepe. Il tacchino, l’oca, il cappone arrosto con ripieno di castagne cotte nel latte, susine secche, uva passa e pane grattugiato è una ricetta tutta europea che ha avuto molto successo negli Stati Uniti.
Castagna o marrone che differenza fa ? La prima è il frutto del castagno selvatico ed ogni riccio ne contiene tre per questo si trovano castagne senza bombatura : è la castagna che sta nel mezzo, il marrone è il frutto di alberi coltivati ed ogni riccio contiene un sol frutto.
Per gli antichi romani la castagna era la “ la ghianda di Giove ” come ci ricorda Plinio il Vecchio e forse per questo fu in seguito considerata dai cristiani il frutto di Cristo. Chiusa nel riccio spinoso la castagna ha suscitato nella cultura cristiana l’immagine di Gesù tormentato. Per lo stesso motivo può essere il simbolo della Vergine Immacolata Concezione : la castagna nasce tra le spine senza esserne scalfita così Maria è immune dal peccato originale nonostante questo la circondi. Sempre per il fatto di essere protetta dal ricco spinoso evoca il concetto di purezza, castità, di qualcosa che deve essere preservato, dall’altra parte il nome stesso latino casta-nea contiene la radice casta cioè pura.