Festival Tillit promosso da Upo e Università Stendhal di Grenoble: le lingue si studiano… facendo teatro
L’evento è stato organizzato congiuntamente dal Dipartimento di studi umanistici dell’Università del Piemonte orientale e dall’Università Stendhal Grenoble 3, con il patrocinio del Comune di Vercelli». Una collaborazione ormai consolidata nel tempo, che si sviluppa in progetti concreti e prevede lo scambio interculturale tra studenti italiani e francesi, con soggiorni di studio in entrambi i paesi.
Il convegno ha approfondito gli aspetti didattici, sociologici, antropologici, linguistici e psicolinguistici posti a fondamento teorico delle pratiche teatrali nell’insegamento delle lingue straniere; gli aspetti metodologici riguardanti la progettazione, l’organizzazione e lo svolgimento del lavoro; gli aspetti relativi alla scelta e alla creazione di un testo; e, quindi, ha preso in considerazione il ruolo e la funzione dell’insegnante nonché i possibili metodi di valutazione del lavoro svolto. E’ emerso, inoltre, che le pratiche teatrali non devono essere necessariamente legate a grandi progetti, ma sono applicabili anche in ambiti circoscritti quali brevi unità didattiche. Una sessione dei lavori è stata poi dedicata specificatamente a tre momenti dimostrativi con attività laboratoriali aperti a studenti e docenti.
Tillit ha riunito a Vercelli docenti e ricercatori universitari provenienti da diversi atenei italiani (Centro di Studi Teatrali del Dipartimento SITLeC dell’Università di Bologna) ed europei (Francia, Irlanda, Germania, Svizzera) (foto a destra) e si è concluso all’Istituto Sacro Cuore di Corso Italia 106 con una rassegna teatrale degli spettacoli dei gruppi TiLLiT de Piemonte Orientale: in inglese “The Birthday Party (not Pinter’s)”, in tedesco “Deutsche Touristen und Mythen”, in francese “Robertine, ou les dangers de la traduction”. Ha chiuso la rassegna lo spettacolo in lingua italliana ” Cercasi marito pensionato…importante che muoia subito” presentato dagli studenti dell’Université Stendhal – Grenoble 3. Tutti gli spettacoli hanno riscosso, come sempre, il favore del pubblico presente.
Il gruppo italiano ha proposto un divertente sketch in tedesco giocato sugli equivoci: protagonista un manipolo di turisti che approdano nella pensione sbagliata; i francesi di Grenoble (nella foto in basso a sinistra) hanno invece portato in scena, in un italiano disinvolto e fluente, l’avventura di un’avvenente biondina che tenta di accalappiare un anziano con un piede nella fossa, per convincerlo a sposarla e fruire quindi della sua eredità.
Orgoglioso il preside della Facoltà di lettere dell’Upo, Carlo Brusa, che si è goduto il piacevole pomeriggio animato «da quei ragazzi in gamba» ed è entusiasta dei risultati ottenuti da questo progetto interuniversitario che spennella di allegria i corsi curricolari di lingua straniera e sollecita allo studio in modo creativo, mettendo in luce non solo le competenze acquisite ma la personalità di ciascun allievo.
«Sono tre anni che partecipo a questa fantastica esperienza», racconta con trasporto il veterano del team vercellese, Niccolò Bertolli, cappellino rosso della Ferrari calcato sulla testa per esigenze di scena. «Richiede notevole impegno, capacità di conciliare le prove con lo studio e gli esami, ma è una grande soddisfazione, perché il nostro gruppo, formato da sei elementi, è molto affiatato». La matricola Grazia Caporalello annuisce con trasporto. I ragazzi, tra l’altro, sono reduci dalla “prima” del loro spettacolo, tenuta qualche tempo prima a Grenoble.
In quella sala gremita di giovani e docenti di varie nazionalità che si confondono tra loro si respira un clima di familiarità, di amicizia e ci si sente cittadini del mondo.