Cactus di Natale (Schlumbergera x bridgesii) (Lem.)Loefgr.
La scoperta dell’America ha fatto conoscere al vecchio continente non solo nuove spezie, ortaggi, ma anche “piante spinose” sino allora sconosciute. Si ritiene che sia stato lo stesso Cristoforo Colombo ad introdurre in Europa le prime cactacee portando in Spagna esemplari di Opuntia e Melocactus. Erano considerate delle curiosità e le loro prime illustrazioni compaiono alla fine del XVI secolo negli erbari e nei libri di storia naturale e probabilmente le più famose sono quelle riprodotte in The Herball di John Gerard del 1597 pubblicato a Londra.
La famiglia delle cactacee è ricchissima di specie, ne comprende oltre 2000 senza contare le varietà ed è suddivisa in circa 100 generi. Comunemente definite piante grasse sono più esattamente piante succulente perché capaci di accumulare acqua nei loro tessuti riuscendo così a sopravvivere per lungo tempo in condizioni di siccità. Infatti il fusto è rigonfio perché trattiene grandi quantità di liquidi ed è verdastro perché svolge le funzioni (fotosintesi clorofilliana) assolte dalle foglie che in queste piante sono ridottissime a spine o addirittura assenti. La forma e le dimensioni del tronco sono molto diverse a secondo degli habitat in cui le varie specie si sono adattate a vivere e generalmente si tratta di zone subdesertiche dove a mesi di totale siccità si intercalano brevi periodi di piovosità,ma vi sono anche cactacee che vivono nelle foreste tropicali e sono specie epifite cioè si insediano sui tronchi o sui rami di altre piante senza esserne parassiti perché sono in grado di nutrirsi autonomamente, di svolgere la funzione clorofilliana e di assorbire l’acqua dall’umidità atmosferica anziché dal terreno e hanno un portamento rampicante o ricadente. In questo gruppo troviamo il genere Schlumbergera a cui appartiene Schlumbergera x bridgesii (Lem.) Löefgr. noto più comunemente come “Cactus di Natale”.
In realtà originari delle foreste del sud – est del Brasile negli stati di S. Paolo, Rio de Janeiro, Minas Gerais ed Espirito Santo sono i genitori di Schlumbergera x bridgesii (Lem.) Löefgr. e precisamente Schlumbergera truncata (Haw.) Moran e Schlumbergera russelliana (Hook.) Br.& R. la prima vive tra i 700 – 1000 m s.l.m. e fiorisce tra maggio e giugno, mentre la seconda vive tra i 1300 – 2000 m s.l.m. e fiorisce tra luglio e settembre chiaramente questa loro sfasatura nella fioritura non permette l’esistenza di ibridi naturali tra le due specie . E’ stato infatti un floricultore londinese Wilbranbume Buckley ad incrociarle ottenendo per ibridizzazione un cultivar comunemente noto come “Cactus di Natale” nel 1852 in Inghilterra. Negli anni successivi si sono ricavati altri nuovi cultivar incrociando tra loro tutte e sei le specie del genere Schlumbergera ottenendo piante ornamentali inizialmente di un certo successo commerciale, ma agli inizi del novecento tale interesse diminuisce al punto che molti dei primi cultivar sono andati persi. Solo nelle seconda metà del XX secolo floricultori sia in Europa, nel Nord America, ma anche in Australia ed in Nuova Zelanda hanno ripreso ad incrociare le specie ed i cultivar esistenti anche con mutazioni indotte sino ad ottenere piante i cui fiori presentano una vasta gamma di colori alcuni, come il giallo, un tempo sconosciuti. Tutto questo risveglia l’interesse verso queste piante, anche d’appartamento, che sono belle ed appariscenti nel momento della loro fioritura molto ricca, abbondante, una vera e propria esplosione di fiori dai vivaci colori.
Naturalmente sono cactacee che per il loro habitat originario hanno un aspetto totalmente diverso dai loro cugini che vivono nelle aree semidesertiche e Schlumbergera x bridgesii (Lem.) Löefgr. rispecchia questo cliché. Infatti il suo fusto di un colore verde lucente è nastriforme composto da segmenti (articoli) appiattiti e carnosi con margini dentellati o crenati e la parte terminale è leggermente monca (areola) da cui crescono i nuovi segmenti o nel momento della fioritura le gemme che a volte sono più di una sulla stessa areola. I fiori sono grandi, presentano un colore rosso brillante, una forma allungata, tubulare e sono costituiti da molti petali oblungo-acuti disposti in modo tale da dare l’impressione che su una stessa corolla ci siano due fiori un dentro l’altro, dalla corolla sporgono stami e pistilli, questi ultimi di colore rosso. La fioritura tardo autunno –inverno per dura nel tempo e tutto sommato possiamo considerare il “cactus di Natale” una alternativa alla “stella di Natale”