Terra del Sole : città fortezza
A pochi Km da Forlì incontriamo la città fortezza voluta da Cosimo I de Medici Granduca di Toscana per meglio difendere i confini del suo stato in quella parte incuneata in terra di Romagna a contatto con lo Stato Pontificio. Terra del Sole è una delle poche città che nascono ex novo nella seconda metà del cinquecento insieme a Carlentini in Sicilia e Palmanova allora nella Repubblica Veneta oggi città del Friuli Venezia Giulia. Tutte e tre nonostante il carattere militare, rientrano nello schema della città ideale del Rinascimento perché essendo di nuova fondazione potevano rispettare i modelli proposti tra il XV e il XVI secolo dagli artisti progettisti come Alberti, Filarete, Leonardo che avevano stimolato e fornito ai regnanti studi per realizzare la città perfetta.
Fu Cosimo I in persona a scegliere il luogo dove costruire la nuova città e si narra che vedendo il sole illuminare la campagna e provocare fra i colli riflessi e bagliori le diede il nome di Terra del Sole ( il termine “terra” nel cinquecento era sinonimo di città) e affidò il progetto ad un gruppo di architetti che avevano già operato alla sua corte e che tra il 1564 e il 1579 costruirono la città fortezza.
Cinta muraria a pianta rettangolare alta solo 12 m e lunga 2087 m con quattro bastioni angolari dedicati a S. Reparata, S. Maria, S. Martino, S. Andrea (ogni baluardo era dotato di un sistema di tunnel segreti in caso di emergenza), due sole porte d’accesso : Porta Fiorentina verso Firenze e Porta Romana verso Forlì, entrambe sovrastate da due presidi militari il Castello del Capitano delle artiglierie su porta fiorentina e il Castello del capitano di piazza su porta romana (di fronte allo sviluppo delle armi da fuoco le esigenze difensive sono mutate rispetto al medioevo). All’interno su strade rettilinee e parallele le case sono disposte a schiera a costituire due borghi : romano e fiorentino, in un perfetto rapporto spazio volumi poiché la larghezza dei borghi (9 m) è uguale all’altezza delle case e alla larghezza della strada su cui si affacciano come suggerisce la norma leonardesca “sia la larghezza delle strade pari alla universale altezza delle case”. I borghi sono separati da Piazza d’armi, ombelico della città, dove si affacciano fronteggiandosi la chiesa di S. Reparata e il Palazzo Pretorio o dei Commissari, sugli altri lati il Palazzo della Cancelleria e il Palazzo del Provveditore. Così Terra del Sole ha rispettato i canoni di una città ideale.
Oggi questa cinquecentesca città fortezza, alla appendici dell’Appennino, ha mantenuto il suo fascino immersa nella campagna come cinque secoli fa, infatti attorno alle mura non sono cresciute altre case e la raffinatezza dei palazzi signorili che delimitano la “grande piazza” con le gronde molto sporgenti, i larghi cornicioni delle finestre in pietra arenaria che contrastano con il chiaro dell’intonaco ricordano le città toscane diverse nell’architettura da quelle romagnole non molto distanti.
Oggi in occasione del Palio di S. Reparata nella vasta Piazza d’armi si rievocano le “ Rassegne militari ” che si svolge nella terza domenica di maggio e nel grandioso ed armonico Palazzo Pretorio o dei Commissari ha sede il Museo dell’ uomo e dell’ambiente. Un tempo oltre ad essere la residenza del Commissario Generale era sede del tribunale civile e criminale e dal cortile interno si accede alle carceri : due pubbliche e sette segrete. Terra del Sole possiede il più ricco ed integrale archivio criminale dal 1579 al 1772 , 800 tomi di atti processuali, che raccontano interrogatori, condanne, torture, ma anche le spese amministrative, c’era un tariffario per ogni prestazione.