Cipro : la terza isola del Mediterraneo
Terza isola del Mediterraneo, per estensione, crocevia tra Asia, Europa e Africa è stata conquistata e dominata dai Greci, dagli Egizi, dai Fenici, dagli Assiri, dai Romani, dai Bizantini, dai Franchi, dai Veneziani, dagli Ottomani e infine dagli Inglesi e ancora oggi non è completamente pacificata perché la linea verde che attraversa la capitale Nicosia divide l’isola in due: la Repubblica di Cipro del Nord, riconosciuta solo dalla Turchia e dove vivono i turchi-ciprioti e la Repubblica di Cipro, dove vivono i greco-ciprioti e che dal 2004 fa parte dell’ Unione Europea e dal 2008 ha come moneta l’euro.
Dai primi insediamenti umani intorno al 10000 a.C. una storia complessa e turbolenta che ha lasciato molte vestigia per cui si possono creare diversi itinerari tematici dalle chiese bizantine nei monti Troodos con le loro icone ed affreschi, dieci di queste chiese sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, alle tracce della dea Afrodite che si narra sia nata dall’acque che bagnano l’isola di fronte a Petra tou Romiou, alla ricerca delle testimonianze greche e romane a Pafos, Kourion, Salamina o dell’architettura militare con le sue fortezze e castelli.
Altrettanto interessante è l’ambiente naturale perché Cipro, che ha una forma allungata paragonabile alla sagoma di una padella, è il risultato dell’unione di due catene montuose: a sud ovest i monti Troodos di origine vulcanica e a settentrione la catena dei monti Pentadaktylos proseguimento della porzione meridionale dell’Anatolia e staccatisi dal continente asiatico nel Cenozoico, al centro la fertile pianura della Mesaoria che fa da collegamento tra le due serie di rilievi. Questa morfologia crea una varietà di ambienti dalle coste rocciose e frastagliate del nord ovest a quelle più piatte e sabbiose con ampie baie del sud est alle foreste di pini e cedri sui rilievi montuosi.
L’essere isola accentua l’endemismo di molte specie sia vegetali che animali tra cui spicca il muflone di Cipro (Ovis orientalis ophion) diventato uno dei simboli di Cipro stilizzato sulla coda degli aeri della Cyprus Airways o raffigurato sulle monete da cinque centesimi.
Tracce delle popolazioni che hanno dominato l’isola si trovano anche nella cucina cipriota con spiccate connotazioni orientali ed evidenti influenze della cucina greca e se sulla costa non mancano i piatti di pesce, il meglio della cucina cipriota sono i piatti di terra che sanno esprimerne la genuinità rurale. Un approccio a questa cucina può essere il tradizionale mezé, una serie di piccole porzioni di specialità culinarie calde e fredde accompagnate da sughi e salse. Riconosciuto come specialità tradizionale cipriota e quindi producibile soltanto sull’isola è l’halloumi un formaggio di pecora o capra che si può consumare freddo o alla griglia.
Probabilmente quando i coloni provenienti dalle coste orientali giunsero a Cipro portarono con sé i loro vitigni che trovarono sull’isola un terreno idoneo al loro sviluppo. Questo spiega le diverse citazioni da Esiodo che ne descrive il processo di produzione ad Euripide che racconta di grandi pellegrinaggi verso l’isola allo scopo di degustare il vino conosciuto allora come “Nama di Cipro”. Il vino di Cipro che gode di una fama secolare è il Commandaria uno dei più antichi vini da dessert conosciuti, un vino dolce, fruttato prodotto con uve coltivate sulle pendici meridionali dei monti Troodos e che Riccardo “Cuor di Leone” aveva battezzato “Il vino dei Re ed il Re dei vini”.