Matteo e il vento

C’era una volta,

un bambino di nome Matteo: era di carattere buono e molto vivace.

Tutte le sere, appena finiti i compiti di scuola, usciva nel suo cortile, si univa ai suoi compagni e con loro si divertiva tanto a giocare a pallone, specialmente quando riusciva a segnare dei goal.

Una sera, c’era nell’aria un vento molto biricchino, che si divertiva a far volare via ogni cosa che sfiorava, così notò Matteo che rincorreva il pallone, tutto eccitato, rosso in viso con in testa un bel berretto blu.

Il vento decise di fargli uno scherzo, e glielo fece volare via.

Matteo si arrabbiò molto col vento, però, essendo un bambino molto educato, disse: “ Vento, per favore, ridammi il mio berretto e lasciami giocare!”

Il vento rispose: “Matteo, ormai il tuo berretto è volato lontano, non posso più dartelo; però, visto che me l’hai chiesto con cortesia, ti farò il regalo di una penna magica che userai a scuola, e con essa saprai tutto; bada però a non darla a nessuno, altrimenti non funzionerà più!”

L’indomani Matteo a scuola usò la penna e si accorse che con essa riusciva in tutto: gli risolveva persino i problemi che non era mai riuscito a risolvere.

Vide però il suo compagno di banco, a cui era molto affezionato, che proprio non riusciva a svolgere niente, e decise di imprestargli la penna magica, che, guarda che strano, appena gliela diede non scrisse più nulla.

Allora si ricordò delle parole del vento e del suo consiglio di non prestarla a nessuno, cosa che aveva dimenticato per aiutare il suo compagno.

Alla sera, quando uscì per giocare a pallone, pregò perchè ci fosse il vento, e quando lo sentì arrivare, ululando gli disse: “Vento perdonami, ti ho disubbidito!”

Il vento, che sapeva già ogni cosa, gli rispose: “ Ti farò un altro regalo, però non un oggetto, perchè tu sei molto generoso e lo daresti ad altri e non avresti più niente: ti darò il dono dell’intelligenza, che porterai dentro di te e se vorrai, la potrai usare per aiutare chi vuoi”.

Matteo fu molto contento e ringraziò il vento.

Da allora diventò il bambino che sapeva tutto a scuola e che aiutava tutti. Tutto ciò grazie al vento, che una sera, per fargli uno scherzo, gli aveva fatto volare lontano il suo berretto, non sapendo che lui era un bambino molto generoso ed educato; volle così premiarlo col meraviglioso dono dell’intelligenza.

Barberis Negra Elidia