Ricreazione a premio del 3/12/1892

sonetto_dicembre

Sonetto.

La densa nebbia già dai monti scende

La valle a ricoprir di triste ammanto.

Tace ogni cosa, e sol del gufo il canto

La lunga notte ancor più tetra rende.

 

Non più ‘l primier , come solea, risplende

Sulla natura, la qual mesta e in pianto

Par lamenti l’omai perduto incanto,

Di che più vivo in noi ‘l desir s’accende.

 

Se altro mi fosse, oh in altri lidi andrei

Intiero , anch’io, d’ov’è più mite il cielo,

E dove la natura è in lieta festa.

 

E degli augelli al par, ritornerei

Quando la terra, scosso il triste velo,

Più bella al sol primaveril si desta.

 

 

MONOVERBO

N

 

CHIRONE

 

 

Da : “Il Vessillo di S. Eusebio, Gazzetta Vercellese”, 7 gennaio 1983.

 

Spiegazione Ricreazione antecedente.

Sciarada: Sol- lecito.

Monoverbo: Sol- enne.

Indovinarono la sciarada soltanto: Can. D. Giletti.

Soltanto il monoverbo: M. C. L. – D. Barossi cappellano della Lista – M. Merlino – Regis D. Giovanni Cur. Carpenetto – D. A. F. Salasco.

Entrambi i giuochi – Decies – Maso – Callisto – D. G. R. – M. Merlino ecc.

Il premio toccò al sig. M. Merlino.