Aforisma : accuminata saggezza in due battute
Dal greco aphorismós o dal latino tardo aphorismum l’aforisma è una frase concisa che riassume tutto quello che di essenziale si deve sapere intorno ad un argomento.
Lo stile è sempre stato caratterizzato dalla brevità e lo scrittore siciliano Gesualdo Bufalino ha sottolineato che:”Un aforisma ben fatto sta tutto in otto parole.” Il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche quando argomentava sugli aforismi affermava “ La mia ambizione è quella di dire in dieci proposizioni quello che altri non dicono in un libro.”
In questa forma letteraria, tanto antica quanto gloriosa, che ha avuto sempre come protagonista l’uomo, i suoi vizi e le sue virtù, si sono cimentati scrittori, filosofi, storici e anche scienziati del calibro di Alfred Nobel e Albert Eistein per esprimere il proprio pensiero.
Se lo scrittore e critico Nicolò Tommaseo vedeva nell’aforisma la forma lo stile con cui esporre il proprio credo filosofico, lo scrittore inglese Oscar Wilde trovava nell’aforisma la forma migliore per colpire la società che frequentava i salotti aristocratici dell’Inghilterra vittoriana di cui lui stesso faceva parte. Rileggendo i suoi aforismi ci accorgiamo subito della loro attualità quando scrive “Viviamo in un epoca in cui il superfluo è la nostra necessità” oppure “Aver avuto una buona educazione, oggi, è un grande svantaggio, ti esclude da tante cose ”, e ancora “ Per acquistare popolarità, bisogna essere una mediocrità ”, o “E’ sempre facile essere gentili con le persone di cui non ci importa nulla “.
In passato queste pillole di saggezza e moralità hanno avuto molto successo e molti estimatori in Francia, Austria, Inghilterra, Germania. “Nel mondo è più facile trovare consigli che conforto”, lo scriveva nel settecento nella sua opera “Aforismi” Georg Cristoph Lichtenberg, scienziato tedesco, uno dei pionieri degli studi sull’elettricità, ma anche scrittore satirico e fondatore dell’aforisma germanico.
In Italia invece l’interesse per questo genere letterario, con lettori appassionati è piuttosto recente, è solo negli ultimi trent’anni che l’editoria, il giornalismo, le università, hanno focalizzato la loro attenzione su questo aspetto della letteratura, anche se non sono mancati, in passato, studiosi che hanno espresso con l’aforisma il loro pensiero da Tommaso Campanella a Gianbattista Vico e più vicino ai nostri tempi Ennio Flaiano, Francesco Burdin, Giuseppe Pontiggia.